Cos'è una cellula staminale?

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Una cellula staminale è un'unità fondamentale degli organismi viventi in grado di generare continuamente linee cellulari specializzate che costituiscono tutti gli apparati del nostro organismo. L'aggettivo "staminale", infatti, viene da "stame", che significa "ceppo", "origine". Un organismo vivente complicato come l'uomo richiede un continuo rinnovamento che si realizza attraverso l'aiuto di cellule che si dividono e differenziano secondo logiche precise o ordinate. Le cellule staminali svolgono appunto questo delicato compito di rigenerazione di tutti i tipi di cellule.  Ogni cellula staminale svolge un’attività fondamentale per la nostra esistenza: crescere e proliferare in modo continuo in modo da rappresentare una riserva di cellule per il nostro organismo. La capacità di ogni cellula staminale di auto-rinnovarsi è definita in inglese come self-renewal e dura per tutto l’arco della sua esistenza. Questa peculiarità delle staminali si estinguerà solo a causa dell’invecchiamento, quando i danni inevitabili provocati da esso e da diversi fattori ambientali ridurranno con il tempo la straordinaria potenza differenziativa e replicativa di queste cellule.

Le principali differenze di una cellula staminale rispetto alle altre cellule del corpo sono tre:

   1. Le cellule staminali non sono specializzate
    2. Le cellule staminali possono differenziarsi
     3. Le cellule staminali sono capaci di auto-rinnovamento


Potenzialità di una cellula staminale

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Tipi diversi di cellule staminali hanno diverso livello di potenzialità a seconda dello stadio di sviluppo embrionale. A partire dalla fusione tra cellula uovo e lo spermatozoo inizia la divisione cellulare in 2, 4 e 8 cellule. In queste primissime fasi dello sviluppo embrionale le staminali vengono dette TOTIPOTENTI e se provassimo a separarle sarebbero in grado di originare tutti i tessuti di un organismo vivente, compresi quelli extra-embrionali. Durante il corso dello sviluppo embrionale si arriva allo stadio di "morulazione", in cui si assiste alla formazione di un abbozzo sferico di cellule (circa 16) con perdita di potenza da parte delle staminali. Ancora più tardi si passerà alla fase di “segmentazione” dell’embrione che procedendo nel suo sviluppo crea degli spazi vuoti nella morula che diverrà la cosiddetta “blastocisti”. A questo punto è trascorsa circa una settimana dall’evento di fecondazione della cellula uovo e l’embrione contiene dalle 120 alle 150 cellule indifferenziate. Le cellule staminali della blastocisti, ormai divenute PLURIPOTENTI, costituiscono la parte più interna di questo “insieme” cellulare e hanno la capacità di differenziarsi in qualunque tessuto, esclusi quelli extra-embrionali. Dalla blastocisti si originerà l’embrione, poi il feto, le cui cellule sono dette MULTIPOTENTI in quanto possono formare solo alcuni tipi di tessuto, e infine un individuo vero e proprio formato da cellule specializzate dette UNIPOTENTI, le quali sono in grado di differenziarsi in un unico tipo di tessuto. Le cellule che invece fanno parte della porzione esterna dell’embrione, il trofoblasto, formeranno i tessuti extraembrionali come la placenta.

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