Cellule iPS

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Shinya Yamanaka
Le cellule pluripotenti indotte (iPS) sono cellule non-pluripotenti che sono state ingegnerizzate ('indotte') per diventare pluripotenti, cioè in grado di formare tutti i tipi di cellule del corpo. Anche se le cellule iPS e le cellule staminali embrionali hanno molte caratteristiche in comune non sono identiche. Le iPS, infatti, non danno problemi di rigetto perchè sono ottenute in modo innocuo dal paziente stesso e non sollevano problemi di tipo etico perchè non si distrugge un embrione. Inoltre, possono essere ottenute da cellule di ogni età: in Giappone sono state ottenute iPS da persone dai 6 agli 81 anni senza differenza di potenzialità.

Nel 2006 un gruppo di scienziati giapponesi guidato da Shinya Yamanaka è riuscito a ottenere cellule iPS da fibroblasti di topo e alla fine dell'anno successivo da fibroblasti umani.


come si ottengono?

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Cellula iPS umana creata da una cellula della pelle adulta.

Le cellule iPS sono ottenute introducendo 4 particolari geni (Oct3/4, Sox2, Klf4, e c-Myc) nelle cellule somatiche tramite retrovirus che trasportano il DNA. Dopo qualche settimana in coltura, si è osservato che potevano essere riprogrammate fino a tornare pluripotenti in uno stato simile a quello delle cellule staminali embrionali. Infine potevano essere differenziate in cellule nervose, del cuore, del fegato (epatociti) e del pancreas (β-cellule pancreatiche).

Si è scoperto che è possibile creare iPS anche con combinazioni di geni diversi (Oct3/4, Sox2, Nanog and Lin28) e usando plasmidi o molecole di RNA sintetico al posto dei retrovirus.





Differenziazione di cellule iPS di topo in neuroni

POTENZIALITà E PROBLEMI

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Le cellule iPS sono una grande promessa per la cura di numerose patologie ad oggi incurabili. Esse infatti costituiscono una fonte di cellule per la sostituzione e la rigenerazione di tessuti danneggiati a causa di malattie, lesioni, difetti congeniti o invecchiamento. Si pensa che potranno anche essere usate per la creazione di farmaci.
Nonostante ciò, ci sono ancora molti problemi da risolvere. Uno dei geni usati (c-Myc) per ottenere le iPS è un noto oncogene che promuove la formazione di tumori come è stato riscontrato nei primi topi in cui sono state trapiantate. In seguito, il team di Yamanaka è riuscito nella creazione delle iPS senza utilizzare il c-Myc e, nonostante il processo sia più lungo e dia origine a meno cellule, nessuno dei 26 topi in cui sono state trasferite ha evidenziato la formazione di tumori. Lo stesso può essere fatto con cellule iPS ottenute da fibroblasti umani.

 

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Altri studi hanno rivelato che le cellule derivate dalle iPS hanno un tasso di morte cellulare, o apoptosi, più elevato di quelle derivate da cellule staminali embrionali. Inoltre, la loro capacità di proliferazione è molto minore. Le anomalie delle cellule iPS potrebbero essere dovute all'utilizzo dei virus nella loro formazione e gli ultimi dati suggeriscono che iPS ottenute con proteine o altre molecole presentino meno difetti. 
Infine, è stato recentemente dimostrato che il processo di riprogrammazione è responsabile di anomalie genetiche e danni sul DNA sotto forma di cancellazione o ingrandimento di regioni di genoma su alcuni cromosomi. Queste mutazioni alterano le proprietà delle cellule staminali impedendone l'utilizzo nella cura di malattie o nella creazione di farmaci.